08 Agosto 2022 | Notizie
ANCHE QUANDO SOGNA, SENTE E CREA PROFUMI
Daniel André, creatore della fragranza firmata Elite
Capace di sognare e di avvertire i sentori anche mentre dorme, Daniel André fa parte della cerchia dei pochi profumieri originari del nostro Paese. E di quella dei più grandi al mondo. Profumiere-creatore, Daniel André lavora per svariate marche di lusso e ciò fa sì che cambi prospettive ad ogni incarico. Siamo andati ad incontrarlo nel suo laboratorio di Ginevra.
Qual è il suo primo ricordo olfattivo ?
Quello che mi torna immediatamente alla memoria è un ricordo della mia infanzia: l’odore dell’erba tagliata quando da bambino giocavo in un prato. Custodisco nella memoria anche il profumo di mia nonna, benché l’abbia conosciuta molto poco. Tra tutti i nostri sensi, la memoria olfattiva è quello più preciso e che veicola il maggior numero di emozioni. Ci riposiziona immediatamente in un contesto sensoriale ed emotivo molto preciso. Tutti noi abbiamo la nostra madeleine proustiana… Avere l’opportunità di aprire dei flaconi in un laboratorio di profumiere è come concedersi una specie di seduta di psicanalisi e far riemergere degli istanti di vita che ci hanno toccato nel più profondo del nostro essere. Si riportano alla luce ricordi che appartengono solo a noi, che ci sono rimasti impressi, in positivo così come in negativo.
Anche la fragranza di una marca, la sua firma olfattiva, si rivolge al nostro essere sensibile ?
Sì, consente di veicolare un messaggio e anche dei valori in modo completamente diverso dal marketing tradizionale. Indirizzandosi al nostro odorato, l’emozione è garantita. Per Elite, il profumo doveva evocare situazioni come il benessere che consegue a un buon sonno o anche il comfort. Ho però subito osservato che per Elite era altrettanto importante il modo di accogliere le persone, la gentilezza… il rispetto del cliente. E poi bisognava evocare il lavoro degli artigiani che è all’origine di questi bei prodotti; è stato tutto questo ad ispirarmi.
Come si fa a tradurre queste idee, o questi valori, in fragranze ?
Nel linguaggio olfattivo le note floreali, per esempio, evocano il benessere, la natura. Delle note legnose, per parte loro, possono trasmettere questa idea di fabbricazione tradizionale. E poi, è come scrivere una partitura musicale: bisogna che la formula "suoni" bene… e che a contatto con essa ognuno si senta bene. E bisogna, ovviamente, aggiungervi un po’ di carattere affinché sia riconoscibile… La cosa più importante è che questo profumo non sia aggressivo e non venga subito da colui o colei che lo percepisce; deve essere discreto, raffinato e molto soave…
Ci sono aromi in grado di aiutarci a prendere sonno ?
La lavanda è nota per le sue proprietà rilassanti. Con le mie figlie il mandarino funzionava molto bene. Si possono anche immaginare dei risvegli olfattivi ideando una fragranza da diffondere al termine della notte, quando il sonno è più leggero, che permetterebbe di svegliarsi serenamente.
Lei stesso si è definito un sognatore di profumi; ci racconti di che si tratta …
Proprio come alcuni musicisti sognano la musica, io sogno sentori. Può trattarsi di profumi che ho già sentito o che immagino. Ho talmente allenato l’immaginario olfattivo mentale, cercando di pensare a un odore per avvertirlo realmente, che oggi ciò avviene in modo naturale. Ognuno può esercitarsi a pensare a un odore: le ricerche condotte nel campo dell’elaborazione delle immagini hanno dimostrato che questa facoltà è il risultato di un allenamento.
Ha nella mente un profumo che cerca di realizzare ?
Incessantemente! Tutti i giorni, compongo i miei accostamenti, mi alleno a scoprire e a riscoprire dei flaconi. Anche se ho già annusato mille o duemila volte lo stesso prodotto spero sempre di essere sorpreso! Si ha l’abitudine di annusare un’essenza dicendosi che si tratta solo di un profumo. In realtà è una composizione di svariate decine o centinaia di molecole. Le fragranze vengono immaginate come monodimensionali. Si tratta invece di volumi, ciascuno con la propria forma, che è unica. Quando se ne osservano le varie sfaccettature se ne possono cogliere le asperità: sono queste che permettono di stabilire connessioni tra le diverse materie prime. Ed è in questo modo che si accostano… che si fondono.
Les clefs de Morphée, la firma olfattiva creata dal profumiere Daniel André per Elite, è un profumo dagli accordi esperidati (ottenuti grazie alla combinazione di oli essenziali estratti dalle bucce degli agrumi), floreali, legnosi e con accenti di iris. Contiene verbena, bergamotto, pepe, gelsomino, iris e cotone (l’essenza di cotone conferisce un’impressione di morbidezza). A questi componenti si aggiungono dei muschi, della cumarina (estratta da piante medicinali), foglie di ninfea e le foglie di una pianta che cresce di notte e che Daniel André chiama "fiore di luna".
Aveva una predisposizione a divenire un "naso" ?
Il mio olfatto era particolarmente sensibile, non c’è dubbio; ma è soprattutto una questione di allenamento. Ho avuto l’opportunità un giorno di visitare la sede di Givaudan a Ginevra. Uno dei profumieri che all’epoca vi lavoravano in quella circostanza ha fatto una presentazione straordinaria che a tutti noi presenti, benché fossimo ancora degli studenti, ha instillato il desiderio di praticare questo mestiere. All’epoca, Givaudan gestiva la sola scuola per diventare "nasi" esistente al mondo. In una delle rare occasioni in cui vi si poteva accedere, ho avuto la fortuna di rientrare tra i tre allievi ammessi a frequentare questo percorso di formazione. Ciò che mi è piaciuto è stata la commistione tra il mondo scientifico e quello artistico. Ho fatto ottimi e interessanti studi scientifici, ma mi mancava qualcosa, facevo fatica a immaginarmi a lavorare come ingegnere chimico per tutta la vita. In quella prospettiva non riuscivo a trovare il mio ruolo. Sono sempre stato ciò che definivo un falso tecnico. Avevo lo sguardo rivolto alle stelle e mi si chiedeva di abbassarlo sulla carta, su delle formule. Questa professione mi ha consentito di collocarmi contemporaneamente in entrambi gli ambiti...